VaccinarSì
I vaccini sono dei farmaci, e come tali possono dare delle reazioni avverse, ma hanno permesso di eradicare il vaiolo nel mondo, la poliomielite in Europa, hanno salvato milioni di vite umane ed oggi prevengono 28 malattie infettive. Sicuramente i benefici dei vaccini superano gli effetti collaterali che raramente possono verificarsi.
Prima di addentrarci nel discorso bisogna innanzitutto capire cosa sono i vaccini. I vaccini fanno parte della prevenzione, in particolare rappresentano l’immunizzazione attiva artificiale, cioè quella in cui il nostro organismo risponde ed è quindi “attivo” nella risposta immunitaria. Col vaccino viene somministrato l’antigene, cioè una qualsiasi sostanza in grado di stimolare la produzione di anticorpi. L’antigene può essere un virus, un batterio o parti di essi, resi ovviamente innocui per non causare la malattia. Vengono resi innocui principalmente, o attraverso la loro uccisione con il calore o con sostanze chimiche come la formalina, oppure attraverso l’attenuazione, cioè passando l’antigene numerose volte su substrati, fino ad ottenere microorganismi che hanno una patogenicità attenuata, come se fossero storditi. Così quando l’agente infettivo ci attacca noi già abbiamo gli anticorpi contro quell’antigene e non ci ammaliamo. Facendo dei cenni storici, la storia dei vaccini ebbe inizio alla fine del 700 con Jenner, medico inglese che si accorse che coloro che allevavano i bovini non si ammalavano del vaiolo umano. Infatti il nome “vaccino” deriva dal virus vaioloso che infetta le vacche.
Da qui si iniziò a “vaiolizzare”, cioè si prelevava materiale dalle lesioni dei bovini e si inoculava nell’uomo, così l’uomo avendo già gli anticorpi era protetto anche dal virus umano. Chiaramente il vaccino poi è stato realizzato in maniera più sofisticata ed è stato somministrato in tutto il mondo. Grazie a questo vaccino, nel 1979 l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha dichiarato il vaiolo umano eradicato da tutto il mondo. La scoperta del vaccino contro il vaiolo fu un punto di partenza per molti altri vaccini. Nel 1885 il microbiologo Pasteur, scoprì il vaccino contro la rabbia e contro il colera; intorno al 1913 Behring realizzò il vaccino antidifterico e successivamente agli inizi della prima guerra mondiale somministrò il vaccino antitetanico ai soldati, ancora oggi obbligatorio in Italia dal 1968; nel 1920 due batteriologi francesi, Calmette e Guérin, scoprirono il vaccino contro la tubercolosi; seguono nel 1956 il primo vaccino antipoliomielitico realizzato da Salk e nel 1961 il vaccino antipoliomielitico scoperto da Sabin, entrambi contro la poliomielite, ma quello di Salk, che si usa oggi, è a virus uccisi e dà meno reazioni avverse, mentre quello di Sabin è a virus attenuati e non si utilizza più. Si continua a vaccinare contro la poliomielite nonostante l’Europa sia poliofree, per le continue immigrazioni verificatesi negli ultimi decenni; nel 1986 venne realizzato il vaccino anti-epatite B. Ovviamente si continua a studiare per la scoperta di nuovi vaccini e ultimamente è stato realizzato il vaccino contro il meningococco di tipo B, il più frequente in Italia, in commercio dal 2013. Mentre il vaccino tetravalente per i sierotipi di meningococco A, C, W135 e Y e il vaccino monovalente contro il meningococco C, erano già presenti.
Ritornando al discorso vaccini sì o vaccini no, il rischio nella somministrazione di un vaccino c’è, così come nella somministrazione di ogni farmaco, ma gli effetti collaterali registrati per i farmaci sono superiori a quelli dei vaccini.
Quando facciamo un vaccino lo ricordiamo facilmente e molte volte ciò che accade in un periodo successivo al vaccino viene attribuito ad esso, anche se si tratta di coincidenza. Un caso importante è l’associazione dell’autismo al vaccino trivalente contro morbillo, parotite e rosolia (MPR). L’ipotesi è nata osservando in Inghilterra l’aumento dei casi di autismo, dopo l’introduzione del vaccino MPR, in inglese MMR (measles, mumps and rubella), ma successivamente è stato dimostrato che nonostante la copertura vaccinale sia rimasta costante dal 1988 al 1999, i casi di autismo sono aumentati comunque, indipendentemente dal vaccino. La rivista medica “Lancet” nel 1998 ha pubblicato un articolo, scritto dal medico britannico Wakefield, che sosteneva l’associazione tra autismo e MMR, poi ritirato ufficialmente per le infondatezze scientifiche. Purtroppo queste false tesi vennero prese in considerazione da molti e ciò ebbe come conseguenza la diminuzione della vaccinazione che portò all’aumento dei casi di morbillo con tutte le sue complicanze, una delle più gravi la PESS (panencefalite subacuta sclerosante) con aumento della mortalità. Wakefield è stato espulso dal Royal College of Physicians e non può più praticare la medicina. Che il suo studio era infondato venne dimostrato soprattutto da studi scientifici, pubblicati nel 2011 su una delle riviste mediche più importanti a livello mondiale, il British Medical Journal. Poiché la maggior parte dei vaccini viene somministrata durante l’infanzia, bisogna considerare che il bambino in tale periodo può manifestare diversi problemi indipendentemente dal vaccino. Dunque il mio consiglio è quello di fare tutti i vaccini disponibili, sia obbligatori, che in Italia prima erano quattro, cioè il vaccino contro l’epatite B, il vaccino contro la difterite, contro il tetano e la poliomielite, ma dal 2017 con la nuova legge sono diventati dieci, con l’obiettivo di aumentare la copertura vaccinale, e sono i quattro già citati con l’aggiunta dell’anti-pertosse, anti-morbillo, anti-parotite e anti-rosolia, il vaccino contro l’Haemophilus influenzae B e l’anti-varicella, ma fare anche quelli consigliati come l’anti-pneumococco, l’anti-meningococco C, in forma monovalente o tetravalente insieme ai sierotipi A, W135 e Y, l’anti-meningococco B, l’anti-rotavirus e l’anti-papillomavirus. Ovviamente tutti i vaccini vengono fatti in periodi diversi indicati nel calendario vaccinale stabilito dal Ministero della Salute.
Da qui si iniziò a “vaiolizzare”, cioè si prelevava materiale dalle lesioni dei bovini e si inoculava nell’uomo, così l’uomo avendo già gli anticorpi era protetto anche dal virus umano. Chiaramente il vaccino poi è stato realizzato in maniera più sofisticata ed è stato somministrato in tutto il mondo. Grazie a questo vaccino, nel 1979 l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha dichiarato il vaiolo umano eradicato da tutto il mondo. La scoperta del vaccino contro il vaiolo fu un punto di partenza per molti altri vaccini. Nel 1885 il microbiologo Pasteur, scoprì il vaccino contro la rabbia e contro il colera; intorno al 1913 Behring realizzò il vaccino antidifterico e successivamente agli inizi della prima guerra mondiale somministrò il vaccino antitetanico ai soldati, ancora oggi obbligatorio in Italia dal 1968; nel 1920 due batteriologi francesi, Calmette e Guérin, scoprirono il vaccino contro la tubercolosi; seguono nel 1956 il primo vaccino antipoliomielitico realizzato da Salk e nel 1961 il vaccino antipoliomielitico scoperto da Sabin, entrambi contro la poliomielite, ma quello di Salk, che si usa oggi, è a virus uccisi e dà meno reazioni avverse, mentre quello di Sabin è a virus attenuati e non si utilizza più. Si continua a vaccinare contro la poliomielite nonostante l’Europa sia poliofree, per le continue immigrazioni verificatesi negli ultimi decenni; nel 1986 venne realizzato il vaccino anti-epatite B. Ovviamente si continua a studiare per la scoperta di nuovi vaccini e ultimamente è stato realizzato il vaccino contro il meningococco di tipo B, il più frequente in Italia, in commercio dal 2013. Mentre il vaccino tetravalente per i sierotipi di meningococco A, C, W135 e Y e il vaccino monovalente contro il meningococco C, erano già presenti.
Ritornando al discorso vaccini sì o vaccini no, il rischio nella somministrazione di un vaccino c’è, così come nella somministrazione di ogni farmaco, ma gli effetti collaterali registrati per i farmaci sono superiori a quelli dei vaccini.
Quando facciamo un vaccino lo ricordiamo facilmente e molte volte ciò che accade in un periodo successivo al vaccino viene attribuito ad esso, anche se si tratta di coincidenza. Un caso importante è l’associazione dell’autismo al vaccino trivalente contro morbillo, parotite e rosolia (MPR). L’ipotesi è nata osservando in Inghilterra l’aumento dei casi di autismo, dopo l’introduzione del vaccino MPR, in inglese MMR (measles, mumps and rubella), ma successivamente è stato dimostrato che nonostante la copertura vaccinale sia rimasta costante dal 1988 al 1999, i casi di autismo sono aumentati comunque, indipendentemente dal vaccino. La rivista medica “Lancet” nel 1998 ha pubblicato un articolo, scritto dal medico britannico Wakefield, che sosteneva l’associazione tra autismo e MMR, poi ritirato ufficialmente per le infondatezze scientifiche. Purtroppo queste false tesi vennero prese in considerazione da molti e ciò ebbe come conseguenza la diminuzione della vaccinazione che portò all’aumento dei casi di morbillo con tutte le sue complicanze, una delle più gravi la PESS (panencefalite subacuta sclerosante) con aumento della mortalità. Wakefield è stato espulso dal Royal College of Physicians e non può più praticare la medicina. Che il suo studio era infondato venne dimostrato soprattutto da studi scientifici, pubblicati nel 2011 su una delle riviste mediche più importanti a livello mondiale, il British Medical Journal. Poiché la maggior parte dei vaccini viene somministrata durante l’infanzia, bisogna considerare che il bambino in tale periodo può manifestare diversi problemi indipendentemente dal vaccino. Dunque il mio consiglio è quello di fare tutti i vaccini disponibili, sia obbligatori, che in Italia prima erano quattro, cioè il vaccino contro l’epatite B, il vaccino contro la difterite, contro il tetano e la poliomielite, ma dal 2017 con la nuova legge sono diventati dieci, con l’obiettivo di aumentare la copertura vaccinale, e sono i quattro già citati con l’aggiunta dell’anti-pertosse, anti-morbillo, anti-parotite e anti-rosolia, il vaccino contro l’Haemophilus influenzae B e l’anti-varicella, ma fare anche quelli consigliati come l’anti-pneumococco, l’anti-meningococco C, in forma monovalente o tetravalente insieme ai sierotipi A, W135 e Y, l’anti-meningococco B, l’anti-rotavirus e l’anti-papillomavirus. Ovviamente tutti i vaccini vengono fatti in periodi diversi indicati nel calendario vaccinale stabilito dal Ministero della Salute.
Alessandro Mineo
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